Durante i giorni di apertura della mostra “OPEN 2025” realizzata dagli studenti dell’indirizzo di grafica della classe 5^D, la dirigente scolastica Francesca Barbieri si è resa disponibile per rispondere ad alcune domande da parte dei ragazzi. Gli argomenti trattati riguardano sia il percorso personale della Dirigente che il progetto OPEN 2025; qui di seguito uno stralcio dell’intervista.
In che cosa consiste la sua occupazione e come accoglie i progetti che ogni anno le vengono suggeriti in quanto dirigente di un liceo artistico?
“Il ruolo da Dirigente è poliedrico e questo è uno degli aspetti più affascinanti. Mi occupo, tra le tante cose, dell’amministrazione in quanto Datore di Lavoro, dei progetti e collaborazioni con Enti esterni; la cosa fondamentale è il rapporto con i dipendenti, che consiste prima di tutto in un patto di fiducia. Nei confronti degli studenti devo saper recepire i loro bisogni e rispondere nel migliore dei modi. Il primo anno nella nostra scuola è stato di sola osservazione, in quanto nel 2020 eravamo in piena emergenza sanitaria e ho cominciato questa avventura incoscientemente, non avendo alcun obiettivo specifico, ma sapendo che avrei fatto del mio meglio. Mi sono trovata un po’ disorientata davanti alla lunga lista di iniziative proposte dai due diversi indirizzi; mi sentivo come in un frullatore. Adesso con il tempo e l’esperienza sono estremamente orgogliosa della fruttuosità dei progetti proposti dalla nostra scuola.”
Quali sono le sue aspettative per quest’anno e per gli anni a venire?
“Il mio obiettivo per quest’anno è il miglioramento della scuola; desidero che gli studenti e il corpo docenti si sentano liberi di esprimere la loro identità nel rispetto degli altri, mettendo in campo tutte le strategie utili al raggiungimento del successo formativo di studentesse e studenti”
Cosa l’ha convinta a ritenere questo progetto (OPEN 2025) idoneo ad essere esposto al pubblico come frutto della creatività scolastica?
“Ritengo che la comunicazione sia molto importante e soprattutto in quanto ex insegnante di lettere sono molto attenta alle parole; penso che queste debbano viaggiare insieme ad un messaggio iconografico per creare una comunicazione efficace. Quando mi è stato illustrato questo progetto per la prima volta, ho capito da subito l’importanza di queste rivoluzioni, in particolare per voi giovani. Per questo motivo gli ho dedicato la mia piena attenzione.”
Pensa di ritenersi una rivoluzionaria?
"Io mi ritengo per così dire folle, nel senso buono del termine, ed ogni rivoluzionario deve avere un pizzico di follia; quindi, per sillogismo e senza essere presuntuosa, potrei considerarmi una rivoluzionaria. Sicuramente nella mia vita ho spesso dato vita incoscientemente a piccole rivoluzioni di cui al momento non mi sono mai pentita. Alle volte bisogna dare una svolta alla propria vita e non rinunciare a ciò che ci dice l’istinto."
Grazie a questa intervista gli studenti hanno potuto confrontarsi con un’altra visione del concetto di rivoluzione, completando così il percorso cominciato l’anno precedente e potendo aprire da protagonisti le porte del nuovo anno scolastico 2024/25!