Le Giornate FAI di Primavera 2025 hanno regalato a Poggio Renatico un'edizione speciale, dove la storia e la passione degli studenti dell'Istituto "G.B. Aleotti" di Ferrara hanno creato un'atmosfera magica. Nonostante un'affluenza di pubblico più raccolta rispetto agli anni passati, l'evento ha permesso ai visitatori di immergersi nelle vicende di questo territorio di confine tra Bologna e Ferrara, scoprendone i tesori nascosti con una profondità inedita.
Le voci dei giovani custodi della memoria:
- Anna Falcioni (3ª CAT): "Il FAI è un'esperienza che va oltre la semplice visita guidata. È un'occasione per creare un legame con le persone, per condividere la passione per la nostra storia. Quando vedi gli occhi del pubblico illuminarsi di interesse, sai che hai trasmesso qualcosa di importante. Ricordo in particolare un signore anziano, commosso nel rivedere la Torre Lambertini ricostruita, che mi ha raccontato i suoi ricordi d'infanzia legati a quel luogo."
- Elena Frighi (3ª CAT): "Ogni anno il FAI mi sorprende con nuove scoperte. Ho imparato che ogni pietra, ogni edificio, ha una storia da raccontare. E il bello è che questa storia si arricchisce ogni volta che la condividiamo con qualcuno. Le persone ci regalano i loro ricordi, le loro esperienze, e così il passato prende vita. Una volta, durante la visita alla Torre Fornasini, un visitatore ci ha mostrato una vecchia foto di famiglia scattata proprio lì, aggiungendo un tassello inaspettato alla storia del luogo."
Le classi 2B CAT e 3A CAT, guidate con dedizione dalla professoressa Paola Di Stasio, hanno condotto i visitatori in un percorso affascinante attraverso quattro torri simbolo di Poggio Renatico:
Torre Lambertini: Un esempio di rinascita, questa torre neogotica è stata ricostruita con maestria dopo il terremoto del 2012. Durante la visita, gli studenti hanno raccontato le sfide della ricostruzione e il profondo legame della comunità con questo simbolo. La ricostruzione della Torre Lambertini ha richiesto tecniche innovative, che hanno permesso di preservare la volumetria originale pur garantendo la sicurezza dell'edificio, come l'utilizzo di materiali antisismici all'avanguardia. La ricostruzione ha così “riempito” quel vuoto, morale e urbanistico, creato nella memoria dal terremoto.
Un aneddoto particolarmente toccante riguarda un gruppo di volontari che, dopo il sisma, si sono impegnati a recuperare i frammenti originali della torre, conservandoli come reliquie.
- Torre Poggio Lambertini (o Fornasini): Risalente al XIII secolo, questa torre di avvistamento ospita oggi la Fondazione Carlo Fornasini. Gli studenti hanno svelato i segreti della sua architettura medievale e le leggende che la avvolgono, come quella dei lamenti delle antiche sentinelle nelle notti di luna piena. Una curiosità che ha affascinato i visitatori è la presenza di un'antica meridiana sulla facciata della torre, che permetteva di misurare il tempo in modo rudimentale.
- Torre dell'ex Casa del Littorio: Testimonianza dell'architettura del periodo fascista, questa torre ha suscitato dibattiti e riflessioni sulla storia del Novecento. Gli studenti hanno presentato il contesto storico e architettonico, invitando i visitatori a una riflessione critica.
- Torre del Parco del Ricordo: Eretta dopo il sisma del 2012, nel 2019, questa torre è un monumento alla speranza e alla resilienza. Gli studenti hanno raccontato la sua storia, legata alla rinascita della comunità, e il suo significato simbolico nel Parco del Ricordo. Un momento particolarmente emozionante è stato quando alcuni visitatori hanno condiviso le loro testimonianze sul terremoto e sulla ricostruzione, creando un'atmosfera di condivisione e memoria collettiva.
Il sindaco e presidente della Provincia di Ferrara Daniele Garuti ha elogiato l'impegno degli studenti e dei loro insegnanti. Un riconoscimento speciale è stato tributato a Gianni Rizzioli per il suo ruolo nella ricostruzione post-sisma.
Le Giornate FAI di Primavera 2025 hanno dimostrato che la passione e la conoscenza dei giovani possono trasformare una visita in un'esperienza indimenticabile, arricchendo il tessuto sociale e culturale della comunità.