L’amore per la propria città, sia natale che di adozione, la passione per la storia, l’arte, l’architettura, l’ambiente, in una parola: la cultura, sono le motivazioni che animano i volontari FAI, ed è questo che li spinge con grande entusiasmo a parlarne, ad aprire luoghi chiusi, aree urbane e giardini, a raccontare storie, a decifrare trasformazioni.
E’ questo che in tempo di pandemia ha motivato gli studenti delle classi 4B e 5B CAT, sostenuti dalla Dirigente Francesca Apollonia Barbieri, a continuare a raccontare e far vedere le bellezze delle città. Il gruppo Giovani e la Delegazione FAI di Ferrara presentano, con l’aiuto dei nostri apprendisti ciceroni, in questa decima edizione delle Giornate di Autunno, due contesti che si intersecano: un pezzo di città, un ambito urbano nel centro storico, da sempre sotto gli occhi dei cittadini, costituito da pieni - edifici, e da vuoti - piazzette e strade, dovuto a trasformazioni temporali avvenute dalla fine del duecento ad oggi, il comparto dell’antico ospedale Sant’Anna e all’interno di questo, una splendida chiesa, San Carlo Borromeo, anticipatrice a Ferrara dell'architettura barocca.
La proposta ferrarese è una sorta di ri-scoperta, attraverso le tracce ancora visibili e non, e di svelamento, di Beni che oggi ci appaiono a sé stanti ma che in realtà sono legati dalla stessa storia, con un diverso epilogo. I percorsi proposti sono: uno della durata di circa 30 minuti, che vede come protagonista la chiesa di San Carlo Borromeo, chiusa ormai da anni è dal 2012 oggetto di lavori di restauro e riparazione danni dovuti al sisma, che hanno interessato le strutture (campanile, coperture, murature di chiesa e sacrestia) e gli importanti apparati decorativi, in due lotti distinti d’intervento.
La chiesa progettata da Giovan Battista Aleotti, detto l'Argenta, al quale è intitolata la nostra scuola, nei primi decenni del Seicento, è a pianta ellittica ed è considerata una delle opere migliori dell’artista, essa è un primo magistrale esempio di architettura barocca a Ferrara seppur ancora influenzata, soprattutto in facciata, da elementi propri del linguaggio classico. La visita, condotta dai volontari FAI, e dai ragazzi dell’Istituto Tecnico CAT (Costruzioni, Ambiente e Territorio) tratterà la storia, l’architettura esterna ed interna della fabbrica, la pittura in essa contenuta e alcune curiosità su quanto emerso durante l’esecuzione dei lavori di restauro. Il secondo percorso riguarda la visita all’antico ospedale Sant’Anna, oggi non più esistente, è una passeggiata nella storia che dura circa 60 minuti, uno sforzo di immaginazione per un luogo che si è decisamente trasformato, mostrando oggi una veste che unisce antico e moderno e che contiene, tra le sue pieghe, tracce del passaggio dei secoli, visibili e non. La visita sarà condotta dai volontari Fai per quanto riguarda l’antico ospedale e la chiesa di San Carlo, mentre per le trasformazioni novecentesche di Largo Antonioni, dagli apprendisti ciceroni della IV B e V B dell’Istituto G.B. Aleotti, guidati dalla professoressa Paola Di Stasio. Il percorso partirà da piazzetta Sant’Anna e dal chiostro quattrocentesco e tratta della formazione del nosocomio ferrarese e delle sue trasformazioni architettoniche, anche attraverso il racconto di quanto rinvenuto durante i lavori di recupero del complesso immobiliare degli anni duemila, in seguito al cambio di destinazione d’uso da uffici a residenza, a questo proposito si potranno vedere i lacerti di affresco della chiesa dedicata a Sant’Anna rinvenuti nell’attuale negozio di scarpe Corso Giovecca. Seconda tappa: chiesa di San Carlo Borromeo, tutt’oggi di proprietà dell’Azienda USL di Ferrara e chiesa dell’ospedale a partire dall’inizio dell’ottocento, quando, a causa della soppressione di Sant’Anna, viene ceduta in sua sostituzione con Decreto Regio, poiché di forma più elegante. Terza tappa: gli edifici dell’attuale largo Antonioni, frutto della trasformazione urbana dei primi anni trenta del novecento, il Dopolavoro Provinciale, oggi cinema Boldini, la scuola elementare Alda Costa, già Umberto I, il Museo Civico di Storia Naturale e l'Istituto Musicale Frescobaldi, realizzati in seguito alla demolizione di alcuni corpi di fabbrica dell’ospedale e dell’apertura della via Boldini, chiari esempi di architettura razionalista. Il percorso proposto non è finito, proprio perché organizzato come una festa, un momento di svago a carattere culturale, i visitatori potranno ascoltare alcuni brani musicali, Fanfare processionali fine settecento, eseguiti dal gruppo Ensemble di trombe barocche e timpani del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, in tutta la giornata del sabato, alla fine di ogni percorso, in piazzetta Sant’Anna davanti all’auditorium. E poi ancora, sarà possibile una visita alla cella del Tasso, sempre a cura degli studenti dell’”Aleotti”,altro luogo chiuso da tempo, con la suggestione della ricostruzione di un luogo anch’esso andato perduto, con la demolizione del corpo di fabbrica collocato al posto dell’attuale via Boldini e della vita del poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo rinchiuso per volere del Duca Alfonso II d’Este dal 1579 al 1596, raccontato dai ragazzi dell’Aleotti, oltre a posare lo sguardo nel giardino di Palazzo Roverella, area scoperta anticamente appartenuta al comparto del Sant’Anna.